SIAMO DI NUOVO INSIEME – no. 121-122
SUMAR Nr. 121 –121 – Iulie – Septembrie 2023
ACTUALITATE / ATTUALITÀ
RO.AS.IT. la 30 de ani de activitate • RO.AS.IT. dopo 30 anni di attività
RO.AS.IT. la Suceava • La RO.AS.IT. a Suceava
Din nou la ProEtnica • Di nuovo a ProEtnica
Intervista a Laura Napolitano, direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest • Interviu cu Laura Napolitano, directoarea Institutului Italian de Cultură din București
CULTURĂ / CULTURA
Un figlio dall’Italia. La storia sconosciuta di Alexandru Averescu e di sua moglie Clotilde (I) • Un fiu din Italia. Povestea necunoscută a lui Alexandru Averescu și a soției sale Clotilde (I)
Călătorii literare în Țara Frumuseții (IX). Gheorghe Asachi la izvoarele latinității • Viaggi letterari nel paese della Bellezza (IX). Gheorghe Asachi alle origini della latinità
Sogni e bisogni • Visuri și nevoi
Dialoghi letterari. Orizzonti culturali italo-romeni – tra mediazione culturale e letteratura • Dialoguri literare. Orizonturi culturale italo-române – între mediere culturală și literatură De la pasiune, la excelență – cu Paolo Bosisio, printre amintiri din copilărie și cele mai înalte culmi artistice
Miracolul călătoriei (I) • Il miracolo del viaggio (I) Galita, insula geamănă a Ponzei • La Galita, l’isola
gemella di Ponza
SOCIETATE / SOCIETÀ
Pagina școlii. Din nou la școală • Pagine di scuola. Di nuovo a scuola
Tra parentesi. Ahinoi, dove va la cultura scolastica? • Între paranteze. Vai de noi, încotro se îndreaptă cultura școlară?
Itinerario turistico. Satriano di Lucania, il borgo dei murales • Itinerar turistic. Satriano di Lucania, orășelul picturilor murale
Ricette. Coniglio ripieno alla satrianese • Rețete. Iepure umplut în stil satrian
SIAMO DI NUOVO INSIEME – Nr. 121 –122 – Iulie- Septembrie 2023
Editorial
Poiché il 2023 è un anno anniversario per noi, abbiamo ritenuto che fosse un nostro dovere raccontare i 30 anni di attività che ci siamo lasciati alle spalle, anche con il rischio di annoiare il lettore della nostra rivista. Ho anche ritenuto necessario evidenziare i risultati ottenuti dalla RO.AS.IT., l’associazione che rappresento. Perché? Perché spesso è ignorata e si sentono addirittura voci che dicono che la storia della comunità italiana nel nostro Paese si stia perdendo. E allora la mia risposta è rimandarvi alla lettura dei materiali pubblicati in tutti gli anni di intensa attività editoriale (libri, riviste, opuscoli, album, ecc.). Un esempio è proprio la nostra rivista, che ha anche raggiunto un importante numero di apparizioni (oltre 120) o il sito web www.roasit.ro, che offre un’immagine di tutto ciò che è stato fatto per preservare la nostra storia, per restituire vitalità alla nostra identità italiana, sbiadita dal tempo o dall’integrazione dei nuovi italiani, che ci hanno affiancato in tutte le imprese che abbiamo messo in pratica.
Non mi vanto quindi quando dico che è difficile riassumere nelle poche righe di questo editoriale quanto è stato fatto in tutti questi anni, e chiedo ai lettori di avere pazienza se mi ripeto. Voglio e devo ricordare, perché è importante visto il gran numero di richieste, che siamo riusciti a reintrodurre lo studio della lingua materna dopo 50 anni, abbiamo fondato uno statuto in base al quale svolgiamo la nostra attività, abbiamo delineato una base materiale che ci dà la possibilità di realizzare alcune delle nostre attività «a casa», abbiamo consolidato e mantenuto il legame con la madrepatria, ci siamo fatti conoscere in Europa e nel mondo, abbiamo organizzato la gioventù della minoranza italiana, attraverso la nostra attività abbiamo ispirato il coraggio di dichiarare e farsi carico della propria identità italiana in molte persone, alcune delle quali si sono unite a noi, abbiamo rinvigorito le tradizioni della comunità, abbiamo fornito un quadro educativo per lo studio della minoranza italiana.
Tutto questo, seppure invisibile, rappresenta il coronamento degli sforzi compiuti dall’intera comunità. È vero, c’è tanto da raccontare in questi tempi difficili, ma l’importante è mantenerci uniti nonostante i tentativi di destabilizzazione. I nomi delle numerose personalità e famiglie italiane che hanno contribuito allo sviluppo della Romania in tutti gli ambiti, dall’edilizia, alle arti e alle scienze, che hanno elevato, quindi, attraverso ciò che hanno creato negli anni, il valore della comunità italiana, lasciando tracce profonde nella società romena, sono nomi la cui memoria non va ignorata, ma onorata. Cancellare o ignorare oltre un secolo di contributi, di presenza nello spazio romeno costituisce un atto di ingiustizia nei confronti di tutti i nostri membri, attivi o meno attivi, che hanno assunto la propria identità fin dai primi anni dopo l’ottenimento della libertà e dei diritti riconosciuti dallo Stato Romeno, ma anche nei confronti di tutti gli italiani che ci stimano per ciò che facciamo. E a quegli individui della società romena che non ammettono, non riconoscono i nostri risultati, rispondo con l’invito di venirci a trovare o di partecipare alle nostre attività. Fino al prossimo numero, vi auguro tutto il meglio!