Il Beato Vladimir Ghika
Oggi, 16 maggio, la chiesa Cattolica Romana celebra il Beato Vladimir Ghika, monsignore, parroco, principe, scrittore e martire per la fede in Gesù Cristo.
Questo Beato della chiesa, già santo nei nostri cuori, è stato scelto come patrono spirituale dell’Associazione degli Italiani di Romania – RO.AS.IT.
Nato il giorno di Natale del 1873 a Costantinopoli (oggi Istanbul – Turchia), figlio di Ioan Ghika (ministro plenipotenziario della Romania presso l’Impero Ottomano) e di Alexandrina Moret de Blaremberg, ha ricevuto il sacramento del Battesimo e quello della Cresima nella Chiesa ortodossa.
Il giovane Vladimir inizia la scuola in Francia, a Tolosa, nel 1878, e dopo il 1895 frequenterà la Facoltà di Scienze Politiche a Parigi. Di indole studiosa, ha frequentato corsi di medicina, botanica, arte, letteratura, filosofia, storia e diritto. Nel 1898, a Roma, frequenta la Facoltà di Teologia e Filosofia dei Domenicani – il Collegio di San Tommaso.
Nel 1902, per essere “ancora più ortodosso”, con una dichiarazione di fede si converte al cattolicesimo.
A Bucarest porrà le basi per il primo ospedale gratuito, “Sf. Vincenţiu de Paul”, e per la prima ambulanza.
È ordinato sacerdote nel 1923 dall’arcivescovo di Parigi, dove servirà messa fino al 1939. Con il cuore e l’anima in Romania, chiese al Papa il privilegio di celebrare la Santa Messa nei due riti: latino e bizantino, diventando così il primo sacerdote spirituale romeno.
Con una forza straordinaria e un sorprendente amore per il prossimo, è stato attivo in tutto il mondo (Bucarest, Roma, Parigi, Congo, Tokyo, Sydney, Buenos Aires, ecc.). Per questo, Papa Pio XI lo chiamerà “il grande vagabondo apostolico”.
Nel 1939 torna in Romania, dove lo sorprende dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. La sua scelta è di rimanere in Romania accanto a poveri e malati, per poterli aiutare.
Dopo l’instaurazione del comunismo in Romania, il Monsignore sceglie ancora di rimanere nel paese.
È arrestato il 18 novembre 1952, picchiato e torturato. Un anno dopo è processato e imprigionato a Jilava con l’accusa di “alto tradimento” e il 16 maggio 1954 passa a miglior vita a causa del trattamento disumano cui era stato sottoposto.
Dopo un lungo processo di beatificazione, iniziato dopo la morte del Monsignore, Papa Francesco lo ha dichiarato Beato il 27 marzo 2013, e la celebrazione liturgica è stata fissata il 16 maggio.
Prendendo esempio dalla vita di un uomo semplice dall’animo nobile, sia per nascita che per vocazione, sforziamoci anche noi di essere migliori, più vicini al prossimo, più vicini a Cristo.
Beate Vladimir, ora pro nobis!
Beato Vladimir, prega per noi!
Fericite Vladimir, roagă-te pentru noi!