SIAMO DI NUOVO INSIEME – nr. 117 -118
SUMAR Nr. 117 –118 – Ianuarie – Martie 2023
Editorial
ACTUALITATE / ATTUALITÀ
Din nou la Carnaval! • Di nuovo Carnevale!
O seară memorabilă • Una serata memorabile
Torino. Placă în memoria lui Vasile Alecsandri • Torino. Targa a ricordo di Vasile Alecsandri
CULTURĂ / CULTURA
Călătorii literare în țara frumuseții • Viaggi letterari nel paese della Bellezza
Elio Petri e la trilogia della nevrosi • Elio Petri și trilogia nevrozei
Dialoghi letterari: Al nostro sincero amore ovvero la storia di una meravigliosa lampada • Dialoguri literare: Iubirii noastre sincere sau povestea unei lămpi minunate
L’Angolo letterario: La speranza
Întoarcerea la Roma • Ritorno a Roma
SOCIETATE / SOCIETÀ
Pagina școlii. Lectura, o desfătare a sufletului! • Pagine di scuola. La lettura, una delizia per l’anima!
Tra parentesi: 2023 — Un grande anno italiano • Între paranteze: 2023 — Un an italian foarte important
Le Scuole Superiori per Mediatori Linguistici in Italia: per un dialogo tra culture attraverso nuove forme di interazione e integrazione • Școlile Superioare de Mediere Lingvistică în Italia: pentru un dialog între culturi prin noi forme de interacțiune și integrare
Le splendide terme naturali della Maremma Toscana • Splendidele terme naturale ale Maremmei toscane
Ricette: Zuppa di funghi e castagne • Rețete: Supă de ciuperci și castane
SIAMO DI NUOVO INSIEME – Nr. 117 – 118 – Ianuarie – Martie 2023
Editorial
Un nou an, o nouă încercare • Un nuovo anno, una nuova prova
Ioana Grosaru
Nell’ultimo periodo abbiamo vissuto giorni pieni di dolore in cui anche le parole si sono impietrite. È
difficile trovare un modo giusto per esprimere il disastro che si è abbat- tuto su tante persone. Come se non fosse sufficiente quello che continua a succedere vicino a noi, in Ucraina, dove la guerra miete vittime da oltre un anno, un nuovo disastro si è abbattuto sulla gente. Nella mattina del 6 febbraio 2023, tutti i mezzi di comunicazione, scritti e audiovisivi, trasmettevano la notizia del terremoto di magnitudo 7,8 sulla scala Richter, che ha sorpreso Turchia e Siria.
Dopo il primo annuncio, la tragedia non sembrava così devastante, e la notizia sembrava comune perché si trattava di un cataclisma piuttosto frequente in quelle zone. In breve tempo però è stato chiaro non fosse così. Ogni ora, nuove e nuove vittime aumentavano le cifre annunciate poco prima! È iniziata una lotta contro il tempo per salvare la vita di chi era sotto le macerie.
Le terribili scosse che hanno colpito questi paesi, togliendo la vita a più di 50.000 persone e lasciando dietro di loro altre decine di migliaia di persone ferite e senza casa, senza alcuna speranza di tornare presto a una vita normale, hanno provocato grande sofferenza nelle più profonde e terribili tenebre dell’anima. Questa volta la NATURA ha colpito e la terra ha tremato come un avvertimento apocalittico, come un giudizio universale. Una dimostrazione di quanto l’uomo sia effimero, di come tutto possa sparire in un istante: le persone, le loro costruzioni, lasciando un immenso vuoto. I nostri occhi, avidi d’immagini, rimarranno a lungo fissi su quelle dei bambini estratti dalle macerie, amplificando l’enorme dolore che abbiamo nel cuore, insieme anche all’incapacità di comprendere e di reagire di fronte al destino, osservando che non siamo altro che «foglie al vento». E ci chiediamo cosa fare. Come possiamo opporci a queste sfide cui ci costringono in egual misura
la natura e i conflitti provocati dall’uomo? In Turchia e Siria il colpo è stato tellurico, in Ucraina a colpire è stato l’uomo. In entrambi i casi, a soffrire sono state le persone. Ci sono stati molti, moltissimi morti innocenti, senza distinzione: bambini, giovani, anziani. Uno scotto enorme che dobbiamo sopportare tutti, anche se non ci colpisce in modo diretto. Perché non puoi rimanere indifferente di fronte alla sofferenza. E si sono viste la solidarietà e la sensibilità di cui hanno dato prova numerosi paesi, popoli diversi, persone diverse che sono accorse in aiuto degli afflitti. Una prova di interesse, di umanità, di sensibilità di fronte alla sofferenza. È anche questo un barlume di speranza che può essere preso in considerazione per interrompere le tragedie provocate dall’uomo.
Perché, se i terremoti non possono essere bloccati, i con flitti armati, le guerre, sì!
È sufficiente pregare Dio? L’Onnipotente? Il grande creatore dell’universo? Certo che no. Perché l’uomo ha ricevuto dal Creatore la ragione e deve usarla per il suo bene, prima che sia troppo tardi. Preghiamo con speranza che la vita torni alla normalità e che, come una Fenice, rinata dalle sue stesse ceneri, torni a regnare la vita nei luoghi devastati dal «buio» della mente umana o dalle sfide che provengono dalle viscere della terra. Siamo in un periodo di penitenza, aspettando la festa cristiana più importante dell’anno, la Resurrezione di Gesù Cristo. È un periodo che possiamo vivere
in comunione, unendo le nostre voci e le nostre azioni perché la PACE e la comprensione siano con noi e con quanti guidano i nostri destini! Che l’amore sia la nostra guida aspettando la Resurrezione, la gioia di essere accompagnati dalla luce verso un futuro in cui ci sia rispetto per tutti!