Momento storico alla Cattedrale di Santo Iosif
Una giornata memorabile, mercoledì 15 febbraio, presso la Cattedrale Santo Iosif di Bucarest, in occasione dei 139 anni dalla sua consacrazione, avvenuta il 15 febbraio del 1884. Per l’occasione è stata celebrata una Santa Liturgia solenne con un Requiem per il ritorno a casa, così com’è previsto dalle norme Ecclesiastiche, degli Arcivescovi Ignazio Felice Paoli (1818-1885) e Alexandru Theodor Cisar (1880-1954). In passato, i due alti prelati hanno guidato con benevolenza questo luogo sacro e sono stati sepolti, ciascuno a suo tempo, nella cripta sottostante la Cappella di Santa Ana, nel Cimitero Cattolico Bellu, in attesa della nuova inumazione nella Cattedrale di Santo Iosif.
L’Arcivescovo Ignazio Felice Paoli, nato a Firenze, è stato vescovo e poi arcivescovo dell’Arcidiocesi di Bucarest. È stato il fondatore della Cattedrale di Santo Iosif, costruita tra il 1875 e il 1883, cui è sempre stato profondamente legato. È stato lui a incoronare, il 14 Marzo del 1881, il primo re di Romania, Carol I.
L’Arcivescovo Alexandru Theodor Cisar proveniva da Iași ed è stato nominato Arcivescovo di Bucarest nel 1924. Ha predicato per 25 anni nella Cattedrale. In epoca comunista, ha rifiutato qualsiasi compromesso ed è perciò stato arrestato, costretto agli arresti domiciliari dal 1950 fino al 1953, per poi morire nel 1954 in condizioni sospette, sembra per avvelenamento. È considerato arcivescovo martire.
L’impressionante cerimonia è stata caratterizzata dalla partecipazione di decine di personaggi ecclesiastici e numerosi fedeli, e dalla musica solenne che ha accompagnato la funzione. Sono state lette le “Beatitudini” dal Vangelo secondo Matteo. Sua Eminenza Ioan Robu ha preso la parola, salutando con gioia la nuova inumazione dei due nella cattedrale. Poi, Sua Eminenza Aurel Percă ha benedetto le ossa degli arcivescovi, contenute in cofanetti di legno, piccoli feretri preceduti dalle loro fotografie. Il pastore emerito Petru Gherghel di Iași ha offerto un omaggio speciale alla memoria del sacerdote martire, Alexandru Theodor Cisar.
L’inumazione si è svolta nella cappella sottostante la Cattedrale, dove le due piccole bare sono state deposte, ciascuna all’interno di una cripta. La processione si è conclusa con il canto “Cristo è risorto”, intonato tre volte.