Festeggiamo l’Unione dei Principati Romeni
Il 24 gennaio è festa nazionale in Romania, il giorno in cui ricordiamo e celebriamo l’Unione del 1859 tra la Valacchia e la Moldavia, vale a dire, il coronamento della prima ambizione nazionale dei patrioti del XIX secolo. Con quest’occasione, ci piace ricordare come gli italiani abbiano sostenuto la causa nazionale romena, che il successo del Risorgimento italiano e il movimento per l’unificazione dell’Italia abbia rappresentato un modello per i rivoluzionari romeni, e come l’Italia stessa abbia giocato un ruolo importante quando, nel gennaio del 1859, i Principati Romeni si sono uniti, scegliendo un solo principe nella persona di Alexandru Ioan Cuza.
Come scrive Marco Baratto, lo stesso Camillo Cavour, ministro degli esteri e primo ministro del Piemonte, sosteneva la causa romena perché sapeva che la partita con l’Austria, per quanto riguardava l’Italia, si giocava sulla scacchiera balcanica e che era necessario, come sosteneva anche Mazzini, formare alleanze con “i popoli aggiogati forzatamente al carro dell’Austria, con i popoli che devono essi pure rivendicarsi libertà e indipendenza”. L’allineamento degli interessi italiani con quelli del popolo romeno che agogna l’unità, spinge Cavour a sostenere gli interessi dei romeni durante il Congresso di Parigi, alla fine della guerra di Crimea, soprattutto perché l’Austria, durante la guerra di Crimea, aveva abbandonato la sua posizione di neutralità e, senza dichiarare ufficialmente guerra alla Russia, aveva occupato militarmente i principati di Moldavia e Valacchia che, pur essendo tecnicamente due stati separati e sotto la sovranità della Sublime Porta, entravano nella sfera d’influenza di Vienna. Per Cavour, sollevare la questione romena e sulla sorte dei principati è stato un mezzo tramite cui, non solo ha potuto dimostrare l’amicizia personale con i patrioti romeni, molti dei quali si erano rifugiati nella capitale del Piemonte, ma ha avuto allo stesso tempo la possibilità di sollevare il problema della causa italiana.
Durante il Congresso di Parigi, Cavour è stato tra i più accesi sostenitori della causa nazionale romena, convinto che l’unità nazionale italiana non potesse essere separata dalla causa nazionale romena, in virtù del principio delle nazionalità. Nella visione europea di Cavour, una Romania unita, libera e indipendente sarebbe stata, oltre che un atto dovuto ai numerosi patrioti che speravano nell’indipendenza della patria, una barriera contro l’espansionismo austriaco e russo, nonché un tampone contro l’Impero Ottomano. Perciò, ha affermato: “Se non li riuniamo (I Principati), se non costituiamo un potere forte e compatto, essi resteranno immersi nella corruzione e nel disordine come in passato… Sarebbe una vera vergogna per l’Europa lasciare questi paesi in preda all’anarchia ed agli intrighi russi e turchi”.
D’altra parte, dopo la doppia elezione di Cuza e la realizzazione dell’Unione dei Principati, il parere del Consiglio per le Controversie Diplomatiche del Piemonte è stato decisivo, perché si giunse alla conclusione che, dal punto di vista giuridico, l’elezione di Alexandru era legale poiché conforme a quanto sancito dalla Convenzione di Parigi del 1858, che stipulava l’elezione di due principi a Iași e Bucarest, ma senza stabilire se potesse trattarsi o no della stessa persona. Perciò il parere del Consiglio del Piemonte ha rappresentato un argomento legale a favore del riconoscimento dell’Unione dei Principati e dell’elezione di Alexandru Ioan Cuza.
Ed è per questo che i rappresentati dell’Associazione degli Italiani di Romania – RO.AS.IT. hanno il piacere di dirvi “Auguri!” in occasione dell’Unione dei Principati Romeni e di ricordarvi dell’amicizia che lega italiani e romeni da secoli.