ADDIO, ANTONO!
Ho avuto il piacere di presentare uno dei libri scritti da Antonio Rizzo, che ci ha lasciato in questi giorni, forse perché non voleva o non poteva lavorare più alla redazione di un altro suo “quaderno d’infanzia” (una metafora usata da lui per ricordarci che le gran belle cose della vita si apprendono all’età in cui scopriamo il mondo, in famiglia e a scuola).
Antonio è stato una persona speciale, un italiano stabilitosi in Romania dove, oltre a difficoltà di vario genere, ha trovato l’affetto e la simpatia degli italianisti, che lo consideravano un dono divino perché, con la sua intelligenza e preparazione intellettuale, è riuscito a diffondere aspetti importanti della cultura e civiltà del suo paese.
Scrivere di Antonio al passato è difficile, perché lui è stato una presenza molto attiva nell’ambito dell’Associazione degli italiani di Romania (RO.AS.IT), della Società “Dante Alighieri” o “Cesare Pavese”, ai convegni organizzati nelle biblioteche e università romene (Bucarest, Cluj Napoca o Suceava), alle manifestazioni letterarie e artistiche delle scuole con insegnamento intensivo dell’italiano (“Aldo Moro”, “Dante Alighieri”, “Iona Neculce”), scrivendo e presentando libri, spettacoli di teatro e cinema, partecipando a mostre di pittura.
Lascio qui, come omaggio per il suo ultimo cammino, questa volta nel mondo dell’al di là, dove incontrerà gli spiriti eletti che ha tanto amato, alcune righe della presentazione che ho scritto, nel 2019, per il suo libro dedicato al capolavoro di Manzoni, I promessi sposi, da lui tanto apprezzato, ben conosciuto e ben commentato.
Sarà questo un fiore che spero lo possa accompagnare adesso in un posto dove credo che troverà finalmente la pace che voleva e che meritava tanto!
ANTONIO RIZZO
Mi ricordo di un giorno di scuola
Quaderno 4
vi racconto il romanzo degli italiani:
I Promessi sposi
di Alessandro Manzoni